Tratto da Codice Aureo. Lo schema numerico del Multiverso
Armonia delle Sfere. Le 10 frequenze del Creato
Tabella (**): riduzione teosofica a numeri della decade

Lo schema Aureo così sviluppato, consente di rivelare grazie allo sviluppo delle diagonali, le 10 frequenze fondamentali su cui si regge il Cosmo che vengono espresse in natura dalle Sfere, le quali danno vita alla musica universale. Le stesse regolamentano infatti le vibrazioni di stelle e pianeti, che danzano nello spazio emettendo la propria sinfonia armonica, riproducendole mediante il proprio moto.
In base ad esse vibrano ad esempio i corpi celesti del nostro Sistema Solare che si trovano in asse con il nostro Sole, i quali seguendo il sistema aureo, emettono la propria frequenza corrispondente in Hertz.
Governate dall’Intelletto Supremo, queste musiche celestiali determinano una scala armonica ascendente che “tiene in ordine” il creato, regolamentando i moti e le orbite dei pianeti intorno alla nostra stella. Allo stesso modo sono sostanziali al movimento dei Sistemi Stellari nella Galassia.
Di seguito l’elenco degli otto pianeti in asse col Sole e delle frequenze ad essi correlate. La prima frequenza (039-963) appartiene invece al campo quantico che ospita i corpi celesti passando da uno stato di vuoto (036) ad uno stadio di pieno (963). La stessa delimita lo spazio in cui i giganti del cielo si muovono.
Campo Quantico 036 – 963 Hz
Nettuno 147 - 147 Hz
Urano 258 - 258 Hz
Saturno 369 - 369 Hz
Giove 471 - 471 Hz
Marte 582 - 582 Hz
Terra 693 - 693 Hz
Venere 714 - 714 Hz
Mercurio 825 - 825 Hz
Sole 936 - 963 Hz
Le 10 frequenze che con la propria vibrazione trasmettono onde cromo-sonore, mostrano tra loro (in verticale per colonna) una progressione numerica che ha come basi le cifre della decade e che palesa una “distanza” l’una dall’altra frequenza di 111 Hz.
Tale divergenza consente ai Pianeti di mantenere una lontananza costante, armoniosa e progressiva tra le varie orbite dei corpi celesti che si distanziano tra loro in funzione di un rapporto proporzionale ed aureo, così come accade per le terne pitagoriche.
Si determina in questo modo la scala crescente sinfonica e proporzionale che regolamenta la vita stessa ed il flusso energetico ed elettromagnetico dell'intero Multiverso e come si vedrà in seguito, anche di tutte le creature viventi.
Ogni entità celeste fluttua nello spazio mantenendo categoricamente la propria traiettoria mentre trasmette la sua sinfonia stabilita dalla Mente di Dio sin dal Principio mediante il Codice Aureo.
Stelle e pianeti sono esseri viventi caratterizzati da particolari forme di energia, da attributi e qualità eterne che il Divino Intelletto ha trasmesso infondendo in essi il proprio Spirito vitale. Sono Esseri pensanti che con i loro influssi condizionano tutte le creature viventi, influendo in base alle proprie caratteristiche ed all’interazione e relativa influenza degli uni con gli altri che si verificano mediante allineamenti e congiunzioni, sulla vita di creature che ne assumono le peculiarità. Ciò ovviamente accade anche per gli individui, i quali sono subordinati alla volontà dei corpi celesti che intervengono regolandone sia gli stati fisici e psichici, sia gli eventi che il soggetto sperimenta nella propria esistenza.
Siamo “figli” di un pianeta sin dall’istante del concepimento e veniamo affidati ad un altro corpo celeste con la nostra nascita.
Questo significa che il condizionamento planetario ci appartiene sin dalle origini e ci influenza in maniera perpetua.
Su tale concetto è basata l’astrologia, dottrina che associa la genesi di una persona ad un segno zodiacale, il quale assume le peculiarità di un determinato pianeta, trasferendole al nascituro a lui affidato.
L’astrologia è una materia sostanziale per comprendere l’esistenza; è dottrina tutt’altro che illusoria. Questa scienza, ormai quasi sconosciuta, o per meglio dire, conosciuta solo in maniera superficiale, può prevedere il “destino di ognuno” e far comprendere karma, personalità, malattie ed eventi che caratterizzano la vita di ogni persona.
Conosciuta sin da tempi antichissimi, tale disciplina è relazionata ai culti di molti popoli che attribuivano ai corpi celesti entità divine.
Massimi esponenti ne furono i greci secondo i quali ad ogni pianeta corrispondeva uno dei dodici Dei dell’Olimpo.
Sono infatti dodici le divinità principali come dodici sono i segni zodiacali che assorbono attributi e qualità eterne dei pianeti reggenti di cui subiscono gli influssi, bensì la perfetta congruenza tra pianeti ed entità divine, di cui si trova ampia traccia comparando astrologia, astronomia e mitologia è basata su nove associazioni.
Re degli Dei era Zeus che veniva identificato con Giove, il gigante del nostro sistema solare, Apollo (figlio di Zeus) erede diretto del Re, personificava il nostro Sole, Afrodite era considerata la rappresentazione di Venere dea dell’amore, Ares, dio della guerra, corrispondeva a Marte, Atena dea della sapienza a Mercurio, Ade dio degli inferi incarnava Plutone, Poseidone dio delle acque corrispondeva a Nettuno, Aion - Kronos dei del tempo, a Saturno, Artemide, dea della caccia, era la Terra.
Armonia delle sfere: cenni di storia
La considerazione dell’esistenza di una sinfonia celestiale che regolamenti il creato e i suoi abitanti la quale in base al presente studio risulta essere un corpus unico, è stata considerata attendibile per secoli da predecessori come gli studiosi pitagorici, i quali hanno improntato la propria dottrina proprio su questo concetto. Ma questi accademici, esperti dell’analisi del funzionamento universale e del misticismo esoterico, non sono stati i primi a postularne la presenza, né ad elaborare una tesi credibile che ne convalidasse lo stesso esistere.
La teoria conosciuta nelle epoche passate come Armonia delle sfere, precedente alla filosofia di Pitagora che affonda le sue radici nell’antico Egitto e soprattutto nella tradizione ermetica ed esoterica, riconosceva infatti la sussistenza delle 10 frequenze già secoli prima; la stessa esprimeva un concetto metafisico che considerava l'universo come un enorme sistema di proporzioni numeriche, gestito da un emendamento univoco che personalmente identifico nel Codice Aureo.
In base a questi antichi studi, i movimenti dei corpi celesti (Sole, pianeti e satelliti orbitanti), producevano una melodica vibrazione paragonabile ad una musica celestiale, non udibile dall'orecchio umano, ma consistente in concetti armonico-matematici che cantava i cori degli angeli.
Pioniere nello sviluppo di questo concetto fu Pitagora, il quale lo integro perfettamente al proprio pensiero, cercando di connotarlo nell’ambito scientifico del tempo. Lo studioso fu il primo a capire che l'altezza di una nota è proporzionale alla lunghezza della corda che la produce e che gli intervalli fra le frequenze sonore sono semplici rapporti numerici.
Il filosofo sosteneva inoltre che il Sole e i pianeti del sistema, producono la melodia celeste continua ed armonica, per effetto dei loro movimenti di rotazione e rivoluzione e che di conseguenza, essa influenza la qualità della vita sulla Terra.
C’è da sottolineare che tutta la tradizione del mondo greco paragonava il Cosmo ad una scala musicale, in cui i suoni più acuti erano assegnati a Saturno ed alle stelle fisse. Il Sole era indispensabile per la realizzazione dell'armonia, in quanto secondo i greci, corrispondeva alla nota centrale che congiunge due tetracordi.
Filolao, matematico e astronomo pitagorico, riteneva che il mondo è armonia e numero. Egli sosteneva che ogni cosa esistente nel creato fosse ordinata in funzione di proporzioni matematiche che corrispondono ai tre intervalli fondamentali della musica: 2:1 (ottava), 3:2 (quinta) e 4:3 (quarta).
In seguito, anche Platone approfondì questi concetti, elaborando il proprio pensiero atto a considerare l’astronomia, la matematica e la musica come studi interconnessi, correlati e complementari per la comprensione delle percezioni sensoriali.
L'astronomia era ritenuta la scienza necessaria per lo sviluppo dell'area percettiva della vista, mentre la musica lo era per l'udito. La matematica era invece considerata come il fondamento stesso del creato; i numeri erano accreditati come artefici del Cosmo, i quali erano generati nel mondo empirico chiamato Mondo delle Idee.
Gli stessi consentivano alle idee di manifestarsi nel Mondo delle cose e di discendere quindi nel mondo fisico per divenire reali.
Sia l’astronomia che la musica che ovviamente la matematica, riguardavano proporzioni numeriche e determinavano importanti conseguenze sull'individuo e sulla natura in generale.
Il filosofo inoltre, nel dialogo La Repubblica, sostenne l'esistenza della Musica delle sfere che a suo dire, era determinata da un sistema di otto cerchi, ovvero di orbite che definivano l’universo e il moto dei pianeti.
Secondo la sua teoria, i corpi celesti come Saturno, Giove, Marte, Mercurio, Venere, Sole e Luna, potevano distinguersi in base alle loro distanze, al colore ed alle velocità di rivoluzione proprio perché appartenenti alle diverse circonferenze.
Tornando alla presente tesi, è bene sottolineare l'importanza tangibile delle 10 frequenze sopra citate, le quali sovraintendono l'intero Ordine Cosmico. Da loro dipende il funzionamento della nostra Galassia, del nostro Sistema Solare e dell'organismo del singolo individuo.
Le 9 (+ 1) frequenze e il campo energetico del corpo umano: il corpo eterico e i chakra.
L’organismo umano è molto più complesso di ciò che immaginiamo. Basti pensare che il corpo fisico è solo una minima parte dell’architettura di uomo e donna che nel suo insieme possiede 7 corpi i quali si manifestano per gradi di sottigliezza della materia stessa ed in funzione dell’evoluzione di un individuo.
Immediatamente dopo il corpo fisico esiste, sebbene non sia visibile ad occhio nudo, il corpo eterico. Per suo mezzo l’organismo viene irradiato principalmente da energia termica, elettrodinamica ed elettromagnetica e può distinguersi tra l’essere vivo e l’essere morto.
Ciò si può comprovare mediante una banale constatazione, ovvero la rilevazione della temperatura corporea che dimostra in assoluto ed in modo semplicissimo, l’influenza del corpo eterico sulle creature viventi: un corpo vivo è caldo, un cadavere è freddo; nel primo sussiste energia che muovendosi determina magnetismo, dinamicità e calore, nel secondo no.
Fino agli anni venti anche la medicina tradizionale riconosceva l’esistenza di questo corpo sottile ed impalpabile e curava il malato considerandone la funzione. Allo stato attuale, sebbene sia fondamentale alla vita stessa, solo la meta medicina e la bioenergetica ne comprendono il calibro e basano i propri rimedi sulla constatazione della sua esistenza. Il corpo eterico può essere immaginato come un reticolato di materia sottilissima che congiunge tra loro gli organi ed alimenta energeticamente ogni cellula.
Su questa ragnatela invisibile si muove l’energia nelle sue varie forme, percorrendo l’organismo ed assumendo forma toroidale e si posizionano i cosiddetti chakra: fulcri energetici del corpo eterico.
Ogni chakra è dunque un epicentro, una centrale energetica che catalizza i flussi, li condensa, li separa per tipologia d’onda per poi distribuirli agli organi collegati.
Associati ad un colore e ad un suono (ovvero ad una nota musicale ed una frequenza), scompongono lo spettro visibile, ricevendo nutrimento dalle onde cromo-sonore universali. Sono centri nevralgici importantissimi per il corretto funzionamento del corpo fisico; senza di essi i flussi delle onde cromo-sonore universali non potrebbero alimentare i flussi delle onde cromo-sonore che caratterizzano gli individui e di conseguenza gli organi e le singole cellule non verrebbero nutriti e i corpi fisici sarebbero privi di vita.
I chakra si distinguono in principali e secondari; i fondamentali solitamente riconosciuti sono sette anche se in realtà sono nove, sebbene tra loro ci sia una distinzione.
Infatti i primi sette chakra interconnettono il corpo fisico al corpo eterico e li nutrono di energia; l’ottavo ed il nono collegano ed alimentano sia essi che il nostro corpo astrale ed il corpo mentale-causale: altre estensioni di un organismo umano.
Tale informazione trova conferma nella tradizione ermetica e negli insegnamenti medici delle tribù sciamaniche Laika ed Arhuaco, le quali sostengono da secoli la connessione del corpo fisico agli altri corpi ed ai nove epicentri energetici.
La tradizione yogi invece considera solo l’esistenza dei primi 7 chakra e li distingue in questo modo:
Muladhara, il chakra della radice;
Svdhisthana, il chakra sacrale;
Manipura, il chakra del plesso solare;
Anahata, il chakra del cuore;
Vishuddha, il chakra della gola;
Ajna, il chakra del terzo occhio;
Sahasrara, il chakra della corona.
Il 1° chakra si trova all’altezza dei genitali, il 2° quattro dita sotto l’ombelico, il 3° all’altezza dello stomaco, il 4° In mezzo al petto, all’altezza del cuore, il 5° all’altezza della gola, il 6° tra le sopracciglia, il 7° sulla sommità del capo. Gli altri due chakra, 8° e 9° sono invece situati a circa 50 e 80 cm sopra la testa.
Nello specifico dunque i primi 7 chakra sostentano e regolamentano il campo elettromagnetico del corpo eterico e consentono al corpo fisico di veicolare l’energia ad organi e cellule, agendo sul sistema elettrolitico. Le onde che pervadono questi epicentri sono correlate ai colori dello spettro visibile che in ordine sono: rosso, arancio, giallo, verde, blu, indaco, violetto.
L’8° chakra è collegato ai corpi fisico, eterico ed astrale. La sua funzione è quella di bilanciare l’esistenza dei primi tre organismi e di irradiarli di energia fotonica (1). Il flusso energetico che scorre in esso è di color argento. E’ inoltre strettamente in simbiosi con l’Anima umana.
Il 9° chakra invece è connesso con i corpi fisico, eterico, astrale e con quello mentale - causale. Si trova a 70 cm dal corpo fisico ed è un catalizzatore delle forze celesti, ovvero degli influssi planetari. Grazie ad esso è possibile sintonizzarsi con le “alte sfere” e comunicare psichicamente con tutti gli esseri viventi. Lo stesso consente di connettere l’essere umano a tutto ciò che esiste intorno a lui e di farlo relazionare con il regno minerale, vegetale, animale, elementale e soprattutto con il proprio Spirito.
Riuscire ad interagire con questo fulcro nevralgico il quale assorbe dal Cosmo onde di colore oro che conseguentemente emana, fatte di pura energia quantica, offre all’individuo l’opportunità di avere accesso alla matrice della Creazione stessa ed al potere eterno ed infinito della Coscienza.
Tutti e 9 i chakra cantano la propria melodia e si accordano alla musica universale. Essi infatti ricevono ed allo stesso momento trasmettono, determinate frequenze e nel loro insieme, se sono in perfetta armonia risonante con il sistema cosmico, definiscono una scala armonica ascendente che ovviamente richiama le 9 (+ 1) frequenze fondamentali del creato chiamate Armonia delle Sfere.
Per deduzione logica ciò implica che ogni punto nevralgico energetico del corpo umano è in accordo con il Sistema Solare e risuona con un particolare pianeta entrando in risonanza armonica con la sua vibrazione; ovvero le frequenze irradiate dai giganti della nostra compagine planetaria interagiscono con i chakra che se sono in buono stato e dunque armonici e rettamente funzionanti, si allineano naturalmente all’ordine cosmico, facendo risplendere l’intero organismo umano in ogni sua estensione corporea e rendendo il corpo fisico perfetto e sano.
Se invece sussiste squilibrio nel sistema energetico della persona, i chakra modificano la proprie musica, pertanto si verifica un vero e proprio disallineamento con le frequenze cosmiche e di conseguenza si manifesta una mancata risonanza che porta l’organismo a subire innumerevoli conseguenze psichiche, fisiche e ovviamente energetiche.
Infatti se le vibrazioni emanate dai 9 chakra “stonano” e sono dunque in disaccordo rispetto alle frequenze planetarie, tutto il sistema umano ne risente: i corpi astrale e causale-mentale si staccano dalla persona che ne perde totalmente memoria e controllo; il corpo eterico va in deficit energetico e i chakra invertono la naturale rotazione; il corpo fisico si ammala, poiché gli organi vengono irradiati in maniera errata e le cellule non ottengono sufficiente nutrimento.
La disarmonia tra gli epicentri energetici e le frequenze cosmiche è dunque la reale causa di ogni malattia che si verifica in alcuni o altri organi a seconda di quali e quanti chakra siano disallineati.
Ogni fulcro è di fatto strettamente collegato a determinate parti del corpo fisico e ad uno specifica forma di energia psicofisica e di stati dell’essere.
Ad esempio il 1° chakra è connesso ai genitali ed alla forza sessuale; il 2° al colon, all’intestino, ai reni e all’energia creativa; il 3° allo stomaco, ai polmoni ed al riconoscimento dell’io; il 4° al sistema cardiovascolare, ai bronchi ed allo stato emotivo; il 5° alla gola, alla tiroide ed al potere di espressione; il 6° alla ghiandola Pineale, al cervelletto ed all’energia psichica; il 7° al cervello ed al potere della mente; L’8° chakra all’intero sistema elettrolitico e linfatico ed all’energia cinetica; il 9° alla totalità dell’organismo e all’energia atomica e quantica.
La disarmonia tra la musica dei nostri fulcri energetici e le frequenze universali si verifica perché l’essere umano, soggiogato dalle leggi della materia si distacca dall’Ordine Aureo ed il suo flusso, nato per risuonare con l’armonia del Cosmo viene via via contaminato. Per essere in perfetta salute, il 1°chakra deve vibrare a 147-147 Hz, il 2° a 258-258 Hz, il 3° a 369-369 Hz, il 4° a 471-471 Hz, il 5° a 582-528 Hz, il 6° a 693-639 Hz, il 7° a 714-741 Hz, l’8° a 825-825 Hz, il 9° a 936-936 Hz.
Il campo quantico di ogni individuo, una sorta di bolla invisibile contenitrice e catalizzatrice di forze concentriche centripeda (2) e centrifuga (3), vibra invece alla frequenza 036-963. Grazie alla scoperta del Codice Aureo e delle 9+1 frequenze cosmiche, mi è stato possibile sintetizzare, grazie ad un equipe di esperti del suono, le serie auree in frequenze udibili e ricostruirle come un sistema udibile che può essere applicato autonomamente da ogni persona, al fine di ristabilire la melodia originaria di ogni chakra e riequilibrare l’intero corpo eterico.
Così facendo è infatti possibile stimolare i fulcri al recupero della propria armonia e sintonizzarli nuovamente all’Ordine perfetto intrinseco nel creato.
Tale segreto era il principio della cultura dei Maya e degli Aztechi che costruivano le proprie piramidi a 9+1 gradoni.
Così facendo questi popoli straordinariamente sapienti, hanno lasciato traccia nelle proporzioni architettoniche di questa conoscenza che hanno applicato rendendo questi luoghi mistici, divinatori ed energeticamente potenti, proprio perché evocano la celestiale sinfonia dell’Armonia delle Sfere, richiamando l’Ordine Aureo intrinseco nel Cosmo.
Traslitterazione del Super Quadrato Magico e le 9 + 1 frequenze
Il Codice Aureo è, nella sua riduzione teosofica a cifre da 1 a 9, come dimostrato, un Super Quadrato magico che come detto, ha come costante di magia le serie 396, 693, 963.
Oltre alle implicazioni matematiche che spiegano in questo caso l'ordine vibrazionale intrinseco del Multiverso, le sue costanti numeriche e la sua struttura fondamentale basata su un sistema unico di 9 + 1 frequenze, tale cifrario assume accezione di Enigma cifrato il quale suppone virtù soprannaturali.
Poiché rappresenta la struttura archetipica, matematica e geometrica sulla quale si erge l’intero creato e le Leggi che governano armonicamente tutto il Multiverso, allo stesso momento incarna l’essenza delle cose, ovvero la Ragione Divina, la Mente di Dio.
Il Mentalismo divino è uno dei principi essenziali della tradizione Ermetica secondo il quale chi contempla l’esistenza di una Mente suprema esterna ed interna a noi che domina il Creato e la comprende, possiede il potere di intercedere sulla realtà e di divenire parte attiva nella Creazione stessa.
É bene comprendere che l’Intelletto superno domina la natura e la organizza in funzione della perfezione e compiutezza Aurea determinando l’architettura del creato grazie all’archetipo primigenio, numero o simbolo, basi della matematica e della geometria. Così facendo vengono stabilite le costanti di magia del Cosmo che il Super Quadrato Magico dedotto dal cifrario Aureo possiede.
Non di certo a caso la dottrina esoterico ermetica insegna che tutti i quadrati magici sono strumenti sapienziali impiegati come potenti amuleti i quali, proprio perché esprimono immutabili di magia, sono da considerare come Entità vive che possiedono attributi e qualità eterne e concentrano in sé un incredibile potenziale.
Anticamente per godere dei benefici che questi strumenti sacri offrono, gli officianti alle arti magiche li facevano incidere su piastre d’oro o d’argento, consigliandone l’utilizzo per preservare gli individui dalle malattie. Erano ritenuti dei veri e propri strumenti benefici e miracolosi di ordine mistico. Ogni vero mago o maga aveva il proprio quadrato magico che spesso identificava il potere dell’officiante stesso.
Applicando alle serie auree, ridotte teosoficamente, anche la traslitterazione ghematrica che sostituisce ai numeri le lettere corrispondenti, ed utilizzando per la conversione l’alfabeto greco e il Rapporto 1 a 1(4), ho potuto scoprire i Grafemi magici che compongono l'architettura del creato e portare alla luce il più potente e miracoloso dei quadrati magici: il S. Q. M. dedotto dal Codice Aureo! Lo stesso sottende infatti le Parole Sapienziali che reggono il sistema universale: Emblemi mistici dal sacrosanto potere che governano la Creazione, regolamentano il cifrario stesso che di conseguenza dominano le molteplici realtà.
Tali grafemi sono dunque puro Logos creatore, Verbo primigenio grazie al quale ogni cosa esistente si è manifestata, esiste e sempre sarà.
In sintesi Dio è la super costante magica del Cosmo. Tutto ciò che è stato, che è, che sarà, è relativo alla Sua Ragione.
NOTE:
- 1. L’Energia Fotonica vibra ad una frequenza molto alta e conferisce il potere della manifestazione istantanea del pensiero. L’Energia Fotonica è energia luminosa e permea la Terra e le sue creature con onde. Ha il potere di estendere la vita umana perché riallinea il corpo umano in un Corpo di Luce.
- 2. Una forza è centripeta se è ortogonale alla traiettoria descritta dal corpo su cui è applicata, ovvero se è normale al vettore velocità. Dunque, in un sistema di riferimento rispetto al quale il corpo sia in quiete, essa non è definita.
- 3. La forza centrifuga è una forza apparente che viene percepita da un osservatore in un sistema di riferimento in moto circolare. La forza centrifuga appare solamente agli osservatori solidali a un sistema non inerziale e non viene percepita dagli osservatori inerziali, i quali al contrario osservano l'azione della forza centripeta.
- 4. Rapporto 1 a 1: la corrispondenza della lettera segue l’ordine alfabetico ovvero 1= alfa, 2 = beta, 3 = gamma ecc.