- Claudia Pellegrino
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- 29/04/2024
La casa dell'Arcangelo. Breve estratto di Sangreal
...Non appena scesi dalla barca, mentre attraversavo un piccolo pezzetto di mare per raggiungere la battigia, tentando di sollevare il mio vestito rosso per evitare di bagnarlo, sentii il tintinnio. Era un richiamo familiare che sempre sentivo prima che gli Angeli di Dio venissero a parlarmi. Così, con Giacomo avvinghiato al mio bacino e le braccia che reggevano la veste, mi diressi a passo spedito, seguita dai miei fratelli e dalle mie sorelle, verso il piccolo Santuario che si trovava a pochi metri dalla scogliera. Era apparentemente deserto. Un luogo modesto, ma pieno di luce, di grazia, di amore. Lo sentivo in ogni cellula del corpo, affaticato dalla gravidanza e stanco dal peso di Giacomo, che si reggeva a me come un piccolo animale da sacco. Aveva un accesso segreto che si nascondeva dietro ad un dipinto, fatto su tavola di abete e che copriva esattamente il suo uscio, che si aprì da solo non appena lo toccai. Entrammo. Uno stretto cunicolo conduceva ad una scala che, dopo avere sceso 33 gradini, portava ad una grotta circolare, molto grande. Al suo centro c'era una Fonte battesimale, larga vari metri e anch'essa rotonda. Delineava il punto più importante di quel luogo santo. Era costruita da mattoni di Carparo e aveva una piccola apertura che consentiva di raggiungere la sorgente d'acqua purissima che zampillava nel suo mezzo. Mi avvicinai a bere e d’un tratto discese su di me una forte luce bianca, come un raggio di sole che, oltrepassando le mura della grotta, mi raggiunse, illuminando me e l’oscurità che circondava il posto. Rivolsi allora lo sguardo verso quel fascio luminoso e tesi le mani alle mie sorelle. Celebrammo Dio, lodammo la Madre e il Padre. Poi andai in estasi, sgranando gli occhi al cielo e d'improvviso la Visione si aprì; così vidi in mia presenza l’Arcangelo del Signore, chiamato Mikael, e la sua divina consorte, il cui nome è Mikaha. Simultaneamente, come fossero una voce sola, mi parlarono nel pensiero: Miriam di Magdala tu che sei Maria, nominata Maddalena, Serva e Regina, Vergine e Madre, Centro nei centri. Possa tu compiere il patto ed essere Sposa in Cristo, una col tuo Sposo. Qui sei nella nostra casa e sei la benvenuta! Dopo queste parole, la realtà che avevo davanti agli occhi si distorse e tra i due Angeli si aprì per pochi attimi un varco; poi comparve una nuova immagine davanti a me. Eri tu. Tu che sei me, nata ancora. Ti ho vista. E credo lo abbia fatto anche tu, perché d’un tratto mi hai guardata. Mi hai guardata fissa, occhi dentro agli occhi e poi mi hai teso la mano. Ti ho vista e ti ho amata...sin dal primo secondo. Quante cose avrei voluto dirti in quel momento...così, non potendole dire a voce, te le sussurrai...cuore a cuore…e forse le sentisti, perché ti vidi piangere e riconobbi quelle lacrime come lacrime sante, quelle che valgono più dell’oro. Eri nel tuo tempo, un po' diversa da come sono ora. Più esile, piccolina. Non so quale sia stato l’anno preciso in cui eri, o per meglio dire in cui sarai, ma so per certo che verrai a cercarmi e che da questo mio presente passeranno tanti eoni. Quando a tanta distanza ti spingerò a desiderare la Verità e cercando lei troverai me e trovando me, troverai te stessa. Riavutami dall’estasi mi accasciai a terra. Il mio corpo vibrava. Allora sorella Marta si accostò precipitosa e mi bagnò il viso, accarezzandolo con dolcezza, mentre Ester mi carezzava le ginocchia. Dopo qualche istante tornai alla mia presenza, felice di quanto i miei occhi avessero veduto e le mie orecchie avessero ascoltato. Non mi fecero domande, i miei fratelli e sorelle in Spirito ben sapevano che nel Sacro Ordine MW vige la Legge del Silenzio. Dopo quel fatto il santuario, prima deserto, si riempì di uomini e qualche donna. In paese avevano saputo del mio arrivo ed erano venuti a conoscermi. La voce di me e Yeshua si era diffusa parecchio in quelle terre, soprattutto tra i gruppi segreti che anelavano l’ingresso al Tempio a cui Io, come Somma Sacerdotessa, Papessa del mio tempo, potevo Iniziare. Anch’essi si inginocchiarono davanti a me in segno di rispetto e mi domandarono di poter essere battezzati e di giurare. Allora li feci dirigere tutti sulla scogliera e ad uno ad uno li chiamai ad entrare in mare. Lo stesso fecero mia sorella Marta e i miei fratelli, mentre Ester accudiva il piccolo Giacomo, facendolo giocare con gli schizzi d’acqua. Li battezzammo tutti. Li battezzammo immergendoli nell’acqua, nel fuoco e nella Luce, così che i loro occhi potessero vedere e percorrere il Sentiero. Poi li consacrammo con acqua benedetta ed olio santo e facemmo proclamare il giuramento...' Testo protetto da Copyright tratto da Sangreal. Le orme di Maddalena sulla via di Michael